Al fine di affrontare in maniera consapevole e razionale il problema del declino socio-economico della regione, il Comune di Lavizzara ha deciso di realizzare un progetto di sviluppo che potesse consentire sia di individuare una strategia di sviluppo completa e coerente, sia di coinvolgere tutti gli attori rilevanti in una rete di collaborazione che permettesse di sfruttare al meglio tutte le sinergie attivabili.
Nella seconda metà del 2007 è stato dato mandato ad un professionista di realizzare un apposito studio sulla situazione socio-economica del comune di Lavizzara. Lo studio, trasmesso all’Ufficio federale dell’agricoltura a marzo 2009 prevedeva un programma quadriennale di sviluppo territoriale basato su di una cinquantina di progetti, per un investimento complessivo di 28 milioni di franchi, raggruppati nelle seguenti tre filiere:
L’UFAG, pur giudicando valido il progetto, ha chiesto un suo ridimensionamento al di sotto dei 10 milioni di franchi complessivi, indicando esplicitamente i progetti da privilegiare e i documenti integrativi da produrre. A questo scopo, è stata realizzata una versione aggiornata dello studio iniziale dal titolo “Le sei Terre di Lavizzara”.
Fino ad oggi i costi del progetto sono stati determinati dai mandati per la realizzazione degli studi ed ammontano a complessivi fr. 70'000.--.
Alla luce dei trend sociali ed economici che vedono il comprensorio che ruota intorno alla Val Piumogna in costante declino nel corso degli ultimi anni, i comuni di Dalpe, Prato Leventina, Faido e Chironico, insieme ai rispettivi Patriziati, ad alcune Associazioni locali e a privati, hanno dato avvio ad un progetto di sviluppo regionale al fine di coniugare la tradizionale vocazione agricolo-alpestre con uno sviluppo anche turistico che non si limiti alle visite di una giornata, ma possa divenire un’importante fonte di “valore aggiunto” per il territorio.
Il progetto consiste in una serie di iniziative volte a valorizzare le bellezze naturali e paesaggistiche al fine di integrare la tradizionale vocazione agricola con nuovi servizi in ambito gastronomico, turistico e sportivo.
Il progetto è stato sottoposto per finanziamento a valere sull’art. 93 cap. 1 lett. c della Legge federale per l’agricoltura nel maggio 2009. Esso ha ottenuto un preavviso favorevole da parte dell’UFAG ed uno stanziamento di 50'000 Fr. per un accompagnamento specializzato al fine di procedere ad una fase di studio preliminare. Attualmente, i 21 enti e privati coinvolti stanno elaborando i propri progetti (28) per poi raggrupparli e consegnarli entro novembre 2010 all’UFAG per l’approvazione ed il definitivo finanziamento.
L’intera progettazione si sta realizzando attraverso una serie di tavole rotonde tematiche che stanno registrando un buon successo di partecipazione e di interesse. La decisione definitiva circa il finanziamento è attesa per fine 2010. In caso di esito positivo, la realizzazione degli interventi occuperà i successivi 4-5 anni.
A Chiasso, da alcuni anni società, associazioni e gruppi d‘interesse lavorano per cercare di sostenere l‘economia locale, puntando anche a migliorare l’immagine della città attraverso i canali di informazione e promozioni varie. Queste pur lodevoli attività hanno il difetto di non seguire una linea univoca, per cui l‘immenso impegno finanziario, temporale e personale viene vanificato.
Le attività e gli interventi sparpagliati sul calendario, senza una logica riconducibile ad una strategia comune, finiscono per risultare fini a se stessi.
Per ovviare a questo problema e per dare il giusto peso all‘impegno di tutti, privati e settore pubblico, il Municipio di Chiasso ha deciso di avvalersi di un’associazione, costituita il 4 ottobre 2010, denominata “Promovimento economico della città di Chiasso”, avente il seguente scopo (art. 3 statuto):
“Promuovere e migliorare l’immagine della città di Chiasso attraverso il coordinamento di iniziative, a beneficio dei cittadini e degli operatori locali, nonché dei Comuni limitrofi."
Ciò avviene in particolare attraverso:
L’associazione non svolge un’attività commerciale propria e non ha scopo di lucro. I lavori preparatori che hanno portato alla costituzione dell’associazione di cui sopra, sono iniziati nei primi mesi del 2010.
Il budget di spesa ammonta a complessivi CHF 62'000.--ripartiti in CHF 40‘000.-- per i lavori di creazione della struttura e la definizione della strategia, CHF 12‘000.-- per i lavori di monitoraggio della situazione attuale e proiezione futura; CHF 10‘000.- per la definizione di visione, cultura del progetto, identità e slogan.
L’alta Leventina è chiamata ad affrontare il problema della sua perifericità che si traduce spesso in scarso sviluppo economico e spopolamento per le molte persone che decidono di trasferirsi in altre zone del Cantone in grado di offrire maggiori servizi e assicurare una maggiore vicinanza ai posti di lavoro. Si tratta, dunque, di avviare iniziative che consolidino il legame tra i cittadini e la comunità di appartenenza.
Il moltiplicatore politico, sulla base del quale viene calcolata l’imposta comunale, è di sicuro uno degli strumenti che determinano la concorrenzialità tra i comuni. Con un moltiplicatore aritmetico al di sopra del 100%, Quinto non si può permettere di utilizzare questa leva. Il Municipio, ha però voluto studiare altre misure che possano rendere più attrattivo il domicilio nel comune e allo stesso tempo legare ancor di più i cittadini al luogo in cui vivono.
A questo proposito, la QuintoCARD si presenta come un’azione innovativa volta a rendere più attrattivo il territorio come luogo di residenza, ma anche per sostenerne le attività e le offerte sia ricreative che economiche già presenti sul territorio.
Infatti, la Card viene attribuita a tutti i residenti e dà la possibilità di avere una serie di sconti per la fruizione di servizi ricreativi (funicolari, piscine, impianti di risalita, musei ecc.), servizi pubblici (sacchi rifiuti, trasporti pubblici, clinica dentaria, ecc.) e servizi privati del luogo. Per quanto riguarda i servizi ricreativi ed i servizi pubblici, il Comune provvede a rimborsare direttamente all’ente/associazione/impresa che gestisce il servizio l’ammontare degli sconti accordati ai cittadini. Per le offerte dell’economia privata, invece, esse sono frutto della disponibilità dei singoli gestori.
Grazie agli accordi con gli esercizi convenzionati, il costo dell’iniziativa per le casse comunale e particolarmente contenuto.
I comuni sono chiamati ad assumere un ruolo sempre più attivo nella attrazione di investimenti sul proprio territorio, al fine di assicurare più elevati livelli di sviluppo, ma anche di assicurare la necessaria sostenibilità economica dei servizi offerti dal Comune.
Quale azione di marketing del Comune, il Municipio ha provveduto a realizzare un filmato promozionale da indirizzare a nuovi residenti e alle nuove aziende che possono essere interessate ad una regione in forte sviluppo (il Vedeggio) e in particolare al comune di Bedano.
Questa realizzazione rientra nella politica di informazione e di promozione intrapresa dal comune anche mediante il nuovo sito www.bedano.ch.
La promozione si è principalmente focalizzata sui servizi territoriali (infrastrutture, attrezzature, amministrazione, scuole, case per anziani, aziende,…) che, per chi è alla ricerca di un nuovo insediamento, non sempre sono facili da individuare. Parimenti si sono evidenziate le opportunità edificatorie ancora esistenti. Prima di avviare la realizzazione del progetto, si sono valutati i vari aspetti del territorio, le risorse da impiegare e il “target” a cui rivolgersi. Lo scopo dell’azione è quello di concorrere ad attrarre investimenti ed insediamenti nel comprensorio.
Per la realizzazione del filmato è stato necessario un periodo di 6 mesi. I costi sono stati contenuti in Fr. 19'245.-, di cui Fr. 6'000 per la produzione sono stati offerti in omaggio dalla ditta Astramedia a titolo promozionale essendo il nostro comune il primo a realizzare un filmato aziendale. Il filmato è disponibile on-line sul sito www.bedano.ch a partire da marzo 2010.
Il Comune di Bedano è stato confrontato con alluvioni di una certa importanza negli anni 1928, 1951, 1977, 1978, 1995, 2002, 2003, 2004, 2006 e 2008. Col tempo, sono anche aumentati di intensità. Il Municipio di Bedano ha commissionato nel corso del tempo una serie di studi e di interventi per limitare i rischi legati ad alluvioni.
Nel frattempo, ha avviato anche l’organizzazione di un piano di evacuazione dell’abitato che è stato oggetto di un’apposita esercitazione il 6 maggio 2010.
Il piano di evacuazione dell’abitato fungerà da piano di pronto intervento in un’ipotetica situazione d’emergenza. Tale progetto ha trovato vivo interesse e la conseguente disponibilità di tutti gli attori (Polizia, Protezione civile, Pompieri, Ambulanza, ecc.) in considerazione della particolarità dell’esercizio e della sua innovatività.
L’allestimento del prontuario e dell’esercitazione si è articolato sull’arco di 12 mesi. Scopo del prontuario e dell’esercitazione è stato quello di informare ed esercitare l’Autorità comunale sulle modalità di condotta, consolidare le sinergie operative tra i diversi partner e sensibilizzare la cittadinanza sulle modalità di comportamento per un’eventuale operazione di soccorso.
I costi di una simile iniziativa sono importanti, ma i vari partner di soccorso hanno deciso di farsi carico ognuno dei propri costi nell’ambito della formazione interna. A carico del Comune, l’esercitazione di evacuazione ha comportato una spesa di circa fr. 15'000.-
Spesso la realizzazione di opere pubbliche è accompagnata da polemiche ed incomprensioni. Nel caso specifico, l’architetto Nicoletta Ossanna Cavadini responsabile del progetto di restauro conservativo del cimitero aveva evidenziato la problematica (molto frequente nel restauro di monumenti storici) della difficile accettazione da parte della popolazione di una variazione cromatica dello stato esteriore del complesso architettonico, anche se ciò viene eseguito nel rispetto del principio culturale e scientifico di riportare il monumento all’originario aspetto estetico.
L’iniziativa rappresenta un modo innovativo di affrontare il problema, non escludendo il cittadino e il legislativo dalla conoscenza delle scelte metodologiche adottate nel restauro (normalmente ritenute solo per “addetti ai lavori”).
Il progetto di restauro è stato presentato in una conferenza pubblica tenutasi presso la Sala consiliare il 3 maggio 2007. L’incontro ha permesso di chiarire ciò che era stato programmato, le motivazioni artistiche e scientifiche della scelta della variazione del colore della struttura, la metodologia adottata, la tempistica, il disagio che avrebbe inevitabilmente causato un cantiere e, nondimeno, il costo che il Consiglio Comunale avrebbe dovuto votare dopo alcuni mesi (Fr. 845'000.-).
Dopo la conferenza pubblica, tutti i disegni delle varie procedure del restauro sono stati esposti su pannelli nell’atrio del Comune e ogni cittadino ha avuto la possibilità di chiedere informazioni all’Ufficio Tecnico comunale. Molte persone frequentavano quotidianamente il Cimitero e seguivano nel contempo le fasi del cantiere. Si trattava di un vero e proprio “cantiere aperto”, non recintato da paratie per decisione comunale. E’ stato deciso che quindici minuti prima dell’orario di lavoro gli operai e i tecnici fossero a disposizione di coloro che volevano avere informazioni.
Ad opera terminata, è stata predisposta una pubblicazione sulla storia e sui lavori di restauro del monumento.
La conformazione montana del territorio del Comune di Lavizzara impone uno sforzo notevole da parte della autorità comunale nella realizzazione di condizioni favorevoli allo sviluppo locale. Obiettivo prioritario è il sostegno all’insediamento di attività economiche compatibili con il territorio ed in grado di creare posti di lavoro.
Facendo seguito alla decisione di un imprenditore della zona artigianale di Peccia di vendere la propria proprietà, il Municipio di Lavizzara ha deciso di intervenire direttamente acquistando gli spazi dal privato con l’intenzione di giocare un ruolo attivo nell’indirizzare le attività economiche che potrebbero insediarsi nell’area e, per questa via, assicurare il perseguimento del principale obiettivo strategico: garantire a lungo termine l’estrazione e la lavorazione del marmo.
Con l’acquisto del sedime, il Comune può pilotarne l’occupazione come segue:
Il Consiglio comunale, nella seduta del 15 giugno 2010, ha approvato un credito di fr. 650'000.00 destinato all’acquisto e alle opere di urbanizzazione del sedime. Al momento attuale la compravendita è già stata effettuata ed è in fase di allestimento il Regolamento d’uso della zona.
I cassonetti dei rifiuti di Sant’Antonino risultano costantemente pieni, tanto che molti cittadini si lamentano perché sono costretti a lasciare i propri sacchi all’esterno dei cassonetti, dando così una cattiva immagine al comune. Analizzando i dati della raccolta di rifiuti all’interno del consorzio di cui anche Sant’Antonino fa parte, si è registrata una crescita anomala dei rifiuti di Sant’Antonino rispetto a quello degli altri comuni.
E’ emerso, così, il problema del “turismo dei rifiuti”, cioè della pratica da parte degli abitanti dei comuni vicini di scaricare i propri rifiuti sul territorio del comune per evitare di pagare la relativa tassa nei comuni di appartenenza.
Sant’Antonino ha deciso di affrontare il problema in modo innovativo. Pur mantenendo una tassa fissa annuale di 110 franchi per la raccolta dei rifiuti, ha iniziato la distribuzione di sacchi colorati ai residenti in maniera tale da rendere più facile l’individuazione degli abusi ed il blocco della pratica del “turismo sui rifiuti”.
I sacchi personalizzati (da 35 l.) vengono distribuiti gratuitamente in quantitativi annuali commisurati alla dimensione del nucleo famigliare.
Allo stesso tempo è stata elevata a 200 franchi come minimo la multa comminata a chi viene colto a scaricare rifiuti senza averne titolo e sono stati intensificati i controlli. Il nuovo metodo è stato posto in sperimentazione a partire dal 1 gennaio 2010, con una verifica periodica da parte del Municipio circa il suo effettivo funzionamento.
L’iniziativa nasce dalla volontà da un lato di stimolare la sensibilità verso i temi della sostenibilità ambientale, dall’altro di favorire l’incontro e la vita sociale nei comuni coinvolti.
Scollinando è un progetto portato avanti dai 10 comuni della collina residenziale nord di Lugano al fine di valorizzare le aree pregiate verdi della regione e creare una rete di attività tra i vari attori consociativi del territorio. In questo ambito sarà organizzato, domenica 6 giugno 2010, la prima “Passeggiata in Collina”, un evento annuale con l’obiettivo di diventare ricorrente, che permetterà ai residenti dei 10 Comuni interessati di riscoprire il territorio circostante quale area di svago e ricreazione.
La passeggiata in Collina potrà/dovrà essere l’occasione per stimolare la popolazione ad uscire di casa e passare un pomeriggio a passeggio su e giù per la collina, riscoprendo le peculiarità delle zone verdi che li circondano. Sarà un evento, oltre che ricreativo, culturale e di aggregazione sociale.
Il Comune di riferimento e responsabile formale è il comune di Massagno. Gli altri comuni coinvolti sono: Cadempino, Canobbio, Comano, Cureglia, Lamone, Massagno, Origlio, Porza, Savosa, Vezia.
I costi previsti sono pari a fr. 100'000.--.
Sponsor principale Banche Raiffeisen del Luganese 30'000.--. Co-Sponsor Cooperativa Migros 5'000.--. Altri sponsor e sostenitori minori. Netto a carico dei 10 comuni: circa fr. 6'000.--.
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