Il bisogno: In occasione dell’Anno internazionale delle foreste (2011) promosso dalle Nazioni Unite, il Comune di Chiasso ha inteso sviluppare un’iniziativa di sensibilizzazione assolutamente innovativa, che offrisse la possibilità di vivere il bosco in modo nuovo ed affascinante. Si è voluto offrire alle generazioni più giovani la possibilità di avere un contatto diretto con il bosco, di notte, proiettandoli direttamente all’interno di una fiaba, dando loro la sensazione di farne parte. La fiaba è “Il segreto di Devoggio”, sviluppata dai ragazzi della scuola elementare di Arogno.
All’interno del demanio forestale della Rovagina, di proprietà del Comune di Chiasso, posto all’imbocco della Valle di Muggio all’interno di un percorso circolare senza ostacoli fisici ed accessibile a chiunque sono stati posizionati alcuni trasparenti (quadri retro-illuminati) di grandi dimensioni che si illuminano tramite un sensore al passaggio del gruppo di partecipanti formato da 10-12 persone. 6 dei 24 trasparenti sono inoltre muniti di un voce che narra la fiaba.
L’allestimento è ora disponibile per installazioni anche in altri comuni.
Il costo dell’allestimento è stato di Fr. 73'000.- in parte coperti dalla Sezione forestale del Cantone (Fr. 30'000.-) e da sponsor sia pubblici che privati.
Nel 2009 il Canton Ticino, con il sostegno di Svizzera Energia, ha promosso il progetto “Gestione della mobilità aziendale – Programma 2009-2012” sollecitando i Comuni a farsi parte attiva. Vista la crescita esponenziale del traffico e dei problemi ad esso collegati (tempi di spostamento, inquinamento, incidenti, ecc.) sul proprio territorio, il Comune di Bellinzona ha deciso di aderire all’iniziativa.
Nell’ottica di sensibilizzare e sostenere i propri collaboratori nella scelta di modalità di spostamento più sostenibili, come primo passo è stato lanciato un sondaggio nella forma di un questionario cartaceo distribuito a tutti i dipendenti. Il sondaggio ha permesso di ricostruire un quadro statistico delle abitudini di mobilità delle collaboratrici e dei collaboratori. Sono state raccolte informazioni sulla distanza dal posto di lavoro, sulle modalità di trasporto utilizzate, sulle esigenze e sulle difficoltà che frenano l’utilizzo della bicicletta o dei mezzi pubblici, ecc.
Sulla base di tali dati verranno sviluppate progressivamente azioni mirate per rendere più fruibili modalità “dolci” di spostamento. Al progetto partecipano anche altre 5 importanti aziende distribuite sul territorio di Bellinzona (EOC, AET, IRB, Banca Stato e Ticino turismo).
Come primo esperimento, è stata offerta la possibilità a tutti i dipendenti comunali di utilizzare gratuitamente la linea urbana n. 56 del trasporto pubblico urbano. Inoltre la Città ha partecipato all’iniziativa svizzera “Bike to Work”, mettendo in palio anche una bicicletta elettrica per i dipendenti che avessero partecipato all’azione.
A distanza di 20 anni dall’ultima revisione del Regolamento organico dei dipendenti e dell’organizzazione dell’amministrazione comunale, il municipio ha voluto effettuare una verifica complessiva del funzionamento dell’amministrazione.
Due consulenti esterni sono stati incaricati di redigere una valutazione da cui sono emerse le seguenti criticità:
Nel marzo 2010 il Municipio ha deciso una completa riorganizzazione dell’Amministrazione comunale in 7 dicasteri, con a capo rispettivamente un direttore di dicastero ed un municipale. In questo modo, si è inteso garantire una linearità organizzativa e un’identificazione dei diversi servizi nei rispettivi dicasteri. Inoltre ogni Municipale avrà un unico interlocutore con cui interfacciarsi: il direttore di dicastero.
Per ogni dicastero sono stati adottati i relativi organigrammi. Inoltre si è proceduto alla formulazione di strumenti di gestione del personale chiari e moderni: descrittivi di funzione, strumenti di valutazione flussi di competenze, ecc..
Sulla scorta del lavoro fatto, si sta anche procedendo all’aggiornamento del ROD.
E’ previsto che la nuova organizzazione vada completata entro il 2011 in modo da poter andare a regime con le elezioni 2012.
Il costo dell’iniziativa è attualmente quantificato in Fr. 145'000, relativi ai mandati di consulenza iniziali.
Il bisogno: Il Comune di Paradiso da qualche anno è soggetto ad un’intensa attività edilizia sia privata che pubblica dettata dalle innumerevoli domande di costruzione pendenti o avviate per l’edificazione o la ristrutturazione sostanziale di immobili sull’intero territorio, come pure dal rifacimento e riqualifica di importanti arterie stradali interne. L’obiettivo che si è posta l’amministrazione è stato quello di agevolare il più possibile l’utente nell’informazione sulle attività edilizie in corso e orientarlo sui principali cantieri stradali per permettergli di trovare eventualmente percorsi alternativi, nonché per favorire l’identificazione di possibili lavori abusivi o la semplice segnalazione di anomalie.
Sul sito internet del Comune è stata aperta una specifica rubrica denominata “Osservatorio cantieri e mobilità”. In esso, oltre ad una descrizione sul cantiere edile o stradale (descrizione, data inizio, lavori, impresa, direzione, mappale, licenza concessa) sono evidenziate importanti informazioni di polizia su eventuali percorsi alternativi (descrizione, data inizio lavori, impresa, direzione, mappale) relative alle licenze edilizie concesse.
La pagina è stata completata con la possibilità per l’utente di segnalare attraverso un modulo interattivo eventuali situazioni che a suo giudizio sono ritenute irregolari o non conformi. Le segnalazioni vengono in seguito trasmesse ai servizi competenti per verifica sull’attendibilità e successivo intervento. Infine l’utente ha modo di consultare, grazie alla presenza dei rispettivi link, i siti delle principali aziende di trasporto pubblico, nonché quelli per una mobilità alternativa di Liberalauto e Velopass per la rete bike sharing realizzata in collaborazione con la Città di Lugano.
Per garantire l’aggiornamento della pagina in tempo reale, sono stati individuati i servizi comunali responsabili: l’ufficio tecnico per la parte riguardante le licenze edilizie rilasciate ed eventuali blocchi stradali per opere pubbliche e la polizia comunale per i possibili influssi sul traffico di manifestazioni, eventi, ecc.
Il bisogno: La Valle Verzasca é oramai conosciuta turisticamente a livello internazionale, con una forte affluenza di turisti proveniente da ogni parte dell’Europa e del Mondo. Basti pensare che a livello di veicoli entranti in Verzasca al solo scopo turistico é ipotizzabile un numero di oltre 200'000 veicoli, ripartiti in automobili, camper, autobus ecc. perlopiù turismo di giornata che visita la Valle in particolare nei mesi estivi. Questi automezzi parcheggiano nelle piazzole a fianco della strada, creando un’immagine di disordine e di degrado. Per questo, l’Associazione dei Comuni ha dato mandato alla Fondazione Verzasca di sviluppare un progetto complessivo che prendesse in considerazione i parcheggi e più in generale le modalità di accesso alla Valle.
Il progetto prevede l’individuazione e la sistemazione delle aree che possono essere adibite a parcheggio lungo l’intera asta viaria che corre lungo la valle. Per finanziare gli interventi, si è pensato di introdurre un sistema di pagamento del parcheggio “a vignetta”: i turisti acquistano la vignetta presso i distributori automatici dislocati in vari punti della valle o gli esercizi commerciali convenzionati (ad esempio, direttamente presso il proprio albergo anche se si trova fuori dalla valle). La vignetta ha una durata stagionale e viene venduta insieme ad una serie di materiale promozionale della valle. In questo modo, essa diventa anche uno strumento per far conoscere tutte le attrattività turistiche della Verzasca, anche perché i possessori della vignetta possono utilizzare diversi parcheggi nell’arco di una stessa giornata lungo l’intera valle. Accanto ad una migliore infrastrutturazione dei parcheggi, dunque, il progetto ha evidenti ricadute positive in termini di valorizzazione turistica.
Al momento, i costi sostenuti sono stati pari a Fr. 70'000.- e sono stati relativi alla realizzazione dello studio della situazione e alla progettazione di massima del sistema.
Durante il 2010 Il Municipio di Bellinzona (per il tramite dell’Ufficio sicurezza, segnaletica e controlli tecnici in collaborazione con il Gruppo per la moderazione del traffico della Svizzera italiana “GMT-SI” nell’ambito del progetto “Meglio a piedi sul percorso casa-scuola”), hanno avviato una collaborazione per l’elaborazione, come Città “pilota” del cantone, di un progetto di “Piano generale per la mobilità scolastica sostenibile” in tutta la giurisdizione
Il piano ha identificato una strategia della mobilità lenta (pedonale e ciclabile) capace di promuovere un sistema integrato di percorsi che colleghino i punti nevralgici e le zone di interesse collettivo legate non solo alla scuola, ma anche al tempo libero e alla cultura in età scolastica. Concretamente, il territorio comunale è stato diviso in 6 zone, per ognuna delle quali è stato istituito un gruppo di lavoro formato da docenti, genitori, agenti di polizia. Per ogni zona è stato sviluppato un Piano di Mobilità Scolastica (PMS) “su misura” rispetto alle esigenze e alle caratteristiche proprie del comprensorio, rilevate anche attraverso appositi questionari.
Obiettivo primario dei PMS è stato lo sviluppo di una rete continua pedonale e in taluni casi ciclabile, dove la sicurezza è garantita da realizzazioni semplici, economicamente sostenibili, capaci di coniugare estetica e funzionalità. Le proposte finali sono soluzioni di riqualificazione urbana in senso più ampio, e sono state inserite all’interno di un calendario per lotti successivi di lavori, per una corretta pianificazione economica.
La pianificazione e la realizzazione degli interventi è stata accompagnata da un’attenta strategia di promozione e sensibilizzazione pubblica, sia verso i genitori che direttamente verso i ragazzi.
I costi dell’iniziativa sono stati pari a Fr. 73'400.- (di cui 36'000.- coperti da contributo cantonale) relativi alla consulenza e a Fr. 300'000.- per i primi interventi sull’arredo urbano.
Il bisogno: Sono diverse e ripetute ciclicamente nel tempo le proteste che un comune riceve riguardo alla presenza di gatti randagi sul territorio. I gatti disturbano, sporcano, si moltiplicano e posso anche trasmettere malattie. Ci sono persone che nutrono i randagi lasciando piattini e cibo sul terreno; in questo modo però si attirano insetti e altri animali. Il Municipio ha dunque deciso di affrontare il problema evitando l’uccisione degli animali.
In collaborazione con il Gruppo Aiuto Randagi che presta la sua opera in forma volontaria, si è attivata una campagna di sterilizzazione dei gatti randagi con ritorno sul territorio e adozione dei gatti socializzabili. Parallelamente, è stata coinvolta la popolazione attraverso un censimento dei gatti domestici. Come primo passo, è stata attuata una campagna di informazione ai cittadini proprio sul tema della sterilizzazione e del trattamento dei gatti randagi. Il censimento dei gatti sia randagi che padronali rappresenta la prima esperienza di questo tipo in Svizzera. Si è allestita una specifica scheda riportante i dati del proprietario, del gatto (con una sua foto), la sua sterilizzazione o meno. E’ stata anche creata una banca dati per documentare la presenza di gatti sul territorio comunale: notifica dell’arrivo di un nuovo gatto, cambiamenti d’indirizzo, smarrimento, decesso, ecc.
Nei mesi di dicembre 2010 e gennaio 2011 sono stati sterilizzati 20 gatti randagi, due dei quali hanno trovato una nuova famiglia di adozione. Il costo delle sterilizzazioni è stato pari a Fr. 1'605.- ed è stato preso in carico dal Comune.
Il progetto è indubbiamente una novità a livello ticinese e probabilmente a livello nazionale. Con la campagna di sterilizzazione e di adozione, si mira a ridurre in modo definitivo il numero dei gatti randagi, dando in questo modo una risposta concreta ai problemi lamentati dalla popolazione.
Il vecchio nucleo di Bignasco, a causa soprattutto del pericolo di piene del fiume Maggia, è stato edificato a ridosso del ripido fianco della montagna. Esso era collegato alla località di Cantone attraverso un sentiero di pietra che s’inerpica ancora oggi tra le rocce per giungere ai piani e terrazzamenti coltivabili situati sopra il paese. Questa via attraversa una zona molto ricca di affioramenti rocciosi da cui spesso sgorga acqua. In passato quest’acqua veniva captata attraverso un semplice sistema di canali, a tratti scavati nella roccia viva, e condotta a valle. Questo aveva il duplice scopo di drenare il fianco della montagna ed evitare danni ai terrazzamenti, garantendo al contempo un apporto d’acqua costante per l’irrigazione dei campi situati nei pressi del villaggio.
A causa dell’incuria, oggigiorno questi canali non adempiono più alla loro funzione e, insieme alle altre strutture di pietra presenti sul pendio, rappresentano addirittura un pericolo per le abitazioni e le strade situate a ridosso del piede della montagna. Questo pericolo è ulteriormente amplificato dagli alberi che negli ultimi decenni hanno potuto svilupparsi sui muri in sasso e che rappresentano un fattore di instabilità ulteriore per il pendio terrazzato.
Il recupero dell’antica “Via dell’acqua” di Bignasco e dei manufatti ad essa legati prevede:
I costi complessivi sono preventivati in Fr. 360'000.-.
Il Municipio di Vernate a fronte di del 35% di residenze secondarie sul proprio territorio e della vetustà dei contatori acqua potabile installati ha voluto risolvere globalmente il problema della sostituzione di tutti i contatori dell’acqua e riorganizzare la lettura dei contatori stessi.
Il Municipio di Vernate ha dato avvio a un progetto per la sostituzione di tutti i contatori dell’acqua prevedendo un sistema di lettura che permette la trasmissione dei dati a distanza. Un operatore dotato di apposito rilevatore può raccogliere i dati semplicemente avvicinandosi all’utenza da rilevare, senza bisogno di coinvolgere gli abitanti.
In questo modo:
Nel dicembre 2009 è stato presentato il messaggio per la realizzazione di questo progetto. A marzo 2011 si è realizzata la prima rilevazione “a regime”.
Il Credito di CHF 160'000 votato dal Consiglio Comunale per questo progetto è stato rispettato e a consuntivo si registra un minor costo di CHF 4'000.-
Il bisogno: Al pari di altre realtà comunali, ad Arogno si è posta la necessità di avere un sistema che permettesse di controllare l’evasione delle trattande municipali. Per questo è stato incaricato un ingegnere informatico di sviluppare un software apposito.
Il Segretario allestisce il pre-verbale e prepara la documentazione, che i Municipali possono consultare nella sala loro riservata. In seduta il Segretario completa il verbale, indicando anche l’esito di eventuali votazioni. Il verbale è approvato seduta-stante e viene stampato e archiviato.
Sempre utilizzando il programma, al termine della riunione il Segretario attribuisce l’evasione delle singole trattande ai suoi collaboratori, che dovranno indicare i singoli passi intrapresi per poi dichiarare se la trattanda è evasa. Ciascun funzionario potrà allegare alla singola trattanda i documenti da lui allestiti e quelli dai quali è nata la richiesta. Quanto intrapreso per ogni singola trattanda può essere monitorato sia dal Segretario, che dal Sindaco, che hanno così una visione completa sullo svolgimento dei compiti assegnati. Risulta essere anche un aiuto per i dipendenti stessi, che dispongono di un semplice promemoria (diario) su quanto fatto.
Il sistema risulta inoltre molto efficace nell’archiviazione delle trattande e dei documenti correlati.
Lo sviluppo e la sperimentazione del programma ha richiesto complessivamente 6 mesi. Il costo per il comune è stato di Fr. 5'000.- (non sono richieste licenze annuali).
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