Il rischio di perdere traccia della propria storia è particolarmente sentito nelle piccole comunità, dove mancano strutture istituzionalizzate per la conservazione di archivi e testimonianze storiche e dove spesso la vera storia rimane orale e si offusca con il passare delle generazioni.
Arogno, un paese montano della Val Mara a confine con la Valle d’Intelvi, è stato per oltre cent’anni un importante centro economico nel settore dell’attività orologiera e nella piccola industria (fabbrica di orologi Manzoni, Ébauches, La Meccanica S.A., Fabbrica José Castioni, ateliers di orologiai, ...). Questo insediamento industriale ha modificato socialmente ed economicamente la vita del paese, originalmente fondata sulle attività agropastorali e legata all’emigrazione stagionale tipica del mendrisiotto. Gli arognesi hanno condotto una doppia economia (vita contadina e vita operaia), sviluppato un forte attaccamento al luogo (minore emigrazione, specializzazione in campo orologiaio), avuto assidui contatti con gli operai italiani e mantenuto delle tradizioni antecedenti l’insediamento industriale (ad esempio il carnevale è stato importato dagli emigranti stagionali arognesi che si recavano in Italia nel Nordest).
Il comune di Arogno intende salvaguardare la sua particolare storia attraverso la creazione di un archivio della memoria costituito principalmente da testimonianze orali e secondariamente da altre fonti, quali fotografie e documenti storici. Questo tipo di ricerca rientra nell’attuale dibattito a livello nazionale della salvaguardia della cultura immateriale, trascurata a lungo in favore della cultura materiale. L’iniziativa è pertanto accolta da MEMORIAV che sostiene le fasi di archiviazione dei materiali audiovisivi, e svolta in collaborazione con la Fonoteca Nazionale che garantisce la conservazione nella sua banca dati e secondo le sue regole di archiviazione interne.
La documentazione audiovisiva dell’archivio della memoria sarà accessibile a ricercatori, docenti che intendono sviluppare tematiche d’insegnamento mediante fonti orali, un pubblico interessato a conoscere la storia del luogo. Il ricco materiale sarà spunto per pubblicazioni tematiche che emergono dalle testimonianze (lavoro in fabbrica, vita contadina, feste e tradizioni, la medicina popolare, rapporti di frontiera, contrabbando, ...).
Le comunità locali hanno sempre più bisogno di rafforzare il senso di identità e di attaccamento dei propri cittadini, condizione indispensabile per elevare la qualità della vita associata. Gli stili di vita moderni, infatti, rischiano di indebolire i legami tra i membri della comunità e la conservazione della memoria storica può rappresentare un rimedio concreto.
Il territorio di Arogno è ricco di storie e di cultura: da qui sono partiti molti artisti che hanno girato l’Europa, lasciando parecchie tracce dove sono passati. Il più noto è senz’altro Adamo da Arogno, che ha costruito il Duomo di Trento. Ma un paese non è ricco culturalmente solo per quanto hanno fatto pochi grandi personaggi, ma lo è anche per quanto hanno fatto i suoi abitanti nella loro vita quotidiana: le tradizioni nascono dal vivere quotidiano. E così, dall’iniziativa del Prof. Mario Delucchi, originario e patrizio di Arogno, è stata creata una collana editoriale: “Arogno racconta”. Questa collana vuole salvaguardare l’identità culturale del paese, raccontando gli eventi, i luoghi, le tradizioni e le storie della propria gente. Ad oggi sono già stati pubblicati quattro volumi, con un ottimo successo anche dal punto di vista editoriale.
L’iniziativa ha avuto avvio nel 2003 ed è costata al comune ca. Fr. 11'000.-, ai quali si aggiungono i costi per l’acquisto di un certo numero di copie dei volumi, che però sono in seguito vendute. L’operazione è in parte autofinanziata, in quanto la casa editrice riconosce i diritti d’autore.
Nel corso della realizzazione del nuovo centro scolastico del Comune di Lavizzara, è emersa la necessità di decidere quale formula di produzione di energia fosse da ritenersi più opportuna. Dopo una serie di approfondimenti e di studi di fattibilità, si è trovato il modo di trasformare una necessità in una vera e propria opportunità.
Si è deciso, infatti, di installare una centrale termica a cippato di legna che non solo servisse a riscaldare il centro scolastico, ma permettesse di produrre energia anche per le abitazioni limitrofe attraverso una forma di teleriscaldamento.
In questo modo, si sono intesi raggiungere 4 obiettivi:
L’iniziativa, dunque, appare perfettamente coerente con la complessiva strategia di sviluppo adottata dal Comune di Lavizzara.
Il nuovo impianto è stato inaugurato a novembre 2009 ed è attualmente in funzione. Il costo di realizzazione è stato, a consuntivo, pari a 1'025'000 Franchi, di cui 347'790 direttamente a carico del comune.
Sempre più spesso, nelle famiglie di oggi, entrambi i genitori hanno un’attività lavorativa a tempo pieno. Inoltre, non bisogna dimenticare la maggiore diffusione di famiglie monoparentali. Ne risulta il problema sempre più sentito della custodia dei figli negli orari in cui non sono a scuola.
Il Municipio ha inteso completare l’offerta a beneficio di quei genitori che, svolgendo un’attività lavorativa, non sono in grado di prendersi cura dei figli, offrendo loro una struttura di accoglienza per i bambini, dalle ore 07.00 alle ore 19.00, durante gli orari in cui non si tengono lezioni di Scuola dell’infanzia, Scuola elementare o Scuola Media. L’offerta è aperta a tutti i giovani dai 3 ai 15 anni di età alla sola condizione che entrambi i genitori, o quello di riferimento nei casi di famiglie monoparentali, svolgano un’attività che non permette loro di seguire i figli durante la giornata.
I servizi sono offerti in uno stabile appositamente realizzato che comprende un ampio spazio destinato a refettorio/locale di svago, movimento o studio, situato al centro di una vasta area pubblica, comprendente strutture sportive (campo di calcio, campo skater e palestra) e parchi giochi. L’edificio che ospita i servizi extra scolastici comprende, oltre allo spazio comune, una cucina, che permette la preparazione di tre pasti quotidiani (colazione, pranzo e merenda) ed i servizi necessari. Per questioni di tipo organizzativo, il Centro di servizi extra scolastici, durante l’anno scolastico è offerto essenzialmente agli allievi della scuola consortile di Torricella-Taverne e Bedano. Durante le vacanze lo stesso accoglie ragazzi provenienti anche dai Comuni vicini (da Rivera a Lamone).
Si tratta dell’unico Centro di servizi extra scolastici del Cantone Ticino gestito da un Comune e retto da un regolamento approvato dalla Sezione degli Enti locali il 24 febbraio 2010. La struttura ha ottenuto l’autorizzazione cantonale, e sussidiamenti federali, per i quali ha predisposto uno specifico piano formativo che assicura il valore pedagogico del servizio stesso.
La realtà economica della nuova città di Mendrisio è radicalmente mutata in questi ultimi 10 anni. La città conta oggi quasi 12'000 abitanti e 11'000 posti di lavoro. Ci si rende conto, però, che il rapporto con le imprese del territorio passa esclusivamente attraverso i canali formali delle procedure amministrative e mancano strutture di contatto più flessibili e dedicate. Si tratta di una mancanza a cui la nuova città è chiamata a dare una risposta.
Nel 2008 il Dicastero Finanze ha avviato nuove riflessioni interne sul tema di istituire uno sportello unico a favore delle aziende oggi insediate a Mendrisio e quelle che lo vorranno fare in futuro. Il 10.11.2009 il Municipio ha ufficialmente approvato la proposta del Dicastero Finanze ed il 1.3.2010 lo sportello è stato aperto al pubblico.
Ad oggi lo sportello è gestito da una persone impiegata a tempo parziale il cui compito è innanzitutto quello di sviluppare e consolidare rapporti più stretti tra il comune e le imprese del territorio. In questo modo, è possibile offrire una maggiore personalizzazzione rispetto ai servizi offerti ed una comunicazione pubblico-privato decisamente più snella, utile anche ad impostare politiche economiche più mirate. I costi di gestione dello sportello sono quantificati in circa Fr. 120'000.-- all’anno.
In generale, gli obiettivi dello sportello sono i seguenti:
Comune di Losone dispone di alcune aree aperte e liberamente accessibili che permettono ai cittadini di trascorrere momenti di svago nella natura. La convivenza in talune aree di svago tra le varie categorie di utenti ha creato negli ultimi anni alcune problematiche, in particolare per i possessori di cani (a Losone sono ca. 460 i possessori di cani).
I cani devono poter disporre di spazi dove poter vagare liberamente, non tenuti al guinzaglio, senza che ciò comporti però dei pregiudizi al prossimo.
Per ovviare a questi inconvenienti, il Municipio ha delimitato alcune zone specifiche dove i possessori di cani possono lasciar vagare liberamente i propri amici a quattro zampe. A questo scopo sono state individuate due aree:
Queste due aree sono state create all'inizio dell'autunno 2009 mediante la posa di un'appropriata segnaletica nei vari punti di accesso, in italiano e in tedesco, dove viene specificato che su tutto il territorio comunale i cani vanno tenuti al guinzaglio, fatto salvo per le zone espressamente riservate.
Il costo di questa operazione è ammontato a Fr. 11'000.-- (prestazioni grafiche, supporti della segnaletica, posa). Non si sono resi necessari altri interventi costruttivi.
A poco più di un anno dall'introduzione delle due zone libere per cani, il Municipio può affermare che l'operazione si è rivelata oltremodo positiva. In effetti, i possessori di cani dispongono ora di due aree ben distinte dove possono lasciar correre liberamente i propri amici a 4 zampe senza creare problemi nelle aree adiacenti frequentate dagli altri utenti (pedoni, podisti e ciclisti).
La sempre maggiore sensibilità da parte della società verso i temi della sostenibilità ambientale e l’emergere di programmi di incentivazione volti a promuovere lo sviluppo di energie alternative pone i comuni nella condizione di sviluppare iniziative mirate in questo ambito. Il Comune di Acquarossa ha deciso di muoversi in questa direzione sfruttando le peculiarità del proprio territorio.
Si è deciso di puntare, quindi, sul potenziamento della centrale idroelettrica e sull’installazione di una centrale fotovoltaica. Questi interventi hanno permesso al comune di centrare almeno due obiettivi: dare un contributo alla protezione dell’ambiente e nel contempo rafforzare le entrate finanziarie comunali. Si è pertanto verificato con alcuni studi di fattibilità se le condizioni per la realizzazione di una o più centrali fotovoltaiche sui tetti di alcuni stabili comunali era economicamente sostenibile, e se il potenziamento della centrale idroelettrica fosse tecnicamente fattibile ed economicamente giustificabile.
E’ emerso che l’esercizio della centrale fotovoltaica avrebbe permesso un utile di esercizio annuo stimato superiore ai 3.500.- franchi annui. Per quanto riguarda la centrale idroelettrica, gli investimenti di potenziamento possono portare ad un incremento degli introiti annui superiori ai 60.000.- franchi.
Alla luce dei riscontri progettuali, si è proceduto alla realizzazione degli investimenti preventivati nel corso dell’estate 2009.
All’inizio degli anni ’90, l’Azienda Acqua Potabile (AAP) di Gordola era confrontata con picchi dei consumi che non riuscivano ad essere soddisfatti e che rendevano necessari divieti per l’uso non domestico dell’acqua. Per ovviare a questa situazione e alla luce delle previsioni di crescita demografica del comune, negli anni 1991-93 fu studiato un progetto di potenziamento dell’acquedotto per un importo preventivato allora di 15 milioni di franchi.
L’elevato costo delle opere e la difficoltà per il loro finanziamento (che avrebbe dovuto essere interamente coperto attraverso le tasse sul consumo di acqua potabile) hanno indotto l’AAP a ricercare altre strategie.
Dopo diversi anni di discussioni e dopo un primo passo in direzione di una gestione della domanda (nel 1998 introduzione di tariffe progressive), si decise di rivedere il concetto generale del progetto con l’obiettivo di ridurre e dilazionare il volume degli investimenti attraverso le seguenti due misure:
Il risanamento, iniziato nel 2002 e la successiva introduzione di un continuo monitoraggio della rete di distribuzione oltre alla diminuzione del consumo pro capite generato dalle misure di gestione della domanda hanno permesso di ridimensionare drasticamente il progetto di potenziamento dell’acquedotto del 1993.
Ora grazie al risanamento e alle misure di gestione della domanda, si è , ad esempio, potuto evitare la costruzione di nuovi bacini. A fronte di spese per poche decine di migliaia di franchi, si sono potuti generare risparmi per oltre 10 milioni rispetto alle opere previste nel progetto del 1993.
Oltre agli importanti risparmi finanziari, il risanamento della rete di distribuzione ha permesso di recuperare circa 550 mc giorno di perdite. Un importante segnale al cittadino consumatore, da parte dell’AAP che ha dato l’esempio indicando la strada per un consumo più efficiente dell’acqua potabile.
Nel corso del 2005 il Municipio di Paradiso promosse una analisi della soddisfazione dei cittadini circa i servizi comunali da cui emerse la necessità di migliorare i canali informativi tra l’Amministrazione comunale ed il singolo cittadino.
Alla luce di tale risultato, si è giunti alla conclusione che sarebbe stato opportuno attivare un nuovo canale informativo che sfruttasse le potenzialità della posta elettronica. E’ stato quindi sviluppato ed elaborato un apposito progetto che ha individuato le seguenti fasi:
L’acquisizione, oltre che attraverso i canali di comunicazione tradizionali (sportelli, sito internet, bollettino informativo comunale, ecc), è stata realizzata attraverso un’apposita campagna che ha visto la messa in palio anche di premi ad alcuni cittadini estratti a sorte. L’adozione del nuovo canale di comunicazione tramite e-mail ha offerto lo spunto per rivedere la complessiva procedura di scelta e approvazione dei contenuti sulle informazioni da comunicare ai cittadini, esplicitando le rispettive responsabilità di Municipio, Uffici comunali, Cancelleria, responsabile informatico.
Il costo della campagna e del software per gli invii di e-mail è stato pari a 1'800.- franchi.
Ad oggi il progetto è stato sostanzialmente completato e si sta svolgendo l’ultima fase di verifica. Nel corso del 2010 è avvenuto, proprio via posta elettronica, un sondaggio atto a verificare la bontà del progetto e soprattutto il miglioramento del bisogno che la stessa cittadinanza ha evidenziato. I dati rilevati sono estremamente incoraggianti: oltre l’90% delle risposte rientrate hanno affermato che il nuovo sistema di comunicazioni è apprezzato dalla popolazione.
La gestione interna di un comune deve fare i conti con livelli crescenti di complessità, determinati sia dall’innalzamento delle aspettative dei cittadini, sia dall’evoluzione della legislazione, sia dall’aumento delle dimensioni.
Il comune di Morbio Inferiore si è posto l'obiettivo di poter contare su un'amministrazione comunale all'avanguardia: efficiente, efficace. Non si tratta tuttavia di stravolgere dei metodi di lavoro già funzionali e ben rodati, quanto piuttosto di acquisire una maggiore consapevolezza attraverso l'accrescimento della conoscenza ed una formalizzazione delle procedure che i funzionari sono chiamati a svolgere nello svolgimento delle pratiche quotidiane.
Per strutturare meglio la gestione del comune e favorire il miglioramento continuo, si è deciso di aderire alla fase pilota del progetto promosso dalla SEL per lo sviluppo di un manuale di gestione della qualità ispirato alle norme ISO 9001 e alla collegata introduzione di una metodologia di analisi dei rischi. Attraverso il coinvolgimento diretto di tutti i responsabili degli uffici comunali, si è realizzata una mappatura dei processi di funzionamento interno, si sono chiarite le modalità di programmazione delle attività e di organizzazione interna degli uffici.
Grazie a questo lavoro, a giugno 2010 si è giunti alla stesura di un Manuale qualità per tutta l’amministrazione comunale (escluso l’istituto scolastico). Da quel momento è iniziato il lavoro di implementazione e di affinamento nell’intento di giungere entro la fine del 2010 ad una piena operatività.
Il passo successivo sarà la richiesta per l’ottenimento della certificazione ISO 9001.
I costi di realizzazione dell’iniziativa sono consistiti nell’impegno di lavoro da parte del segretario comunale, del responsabile di progetto e di tutti i dipendenti comunali.
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