4.

Chiara scese sulla riva del fiume e immerse la mano nell’acqua. Si accorse che effettivamente non scorreva e rimase senza parole, poi, presa dal panico, agguantò lo zaino, corse fino al museo e salì affannata le scale.

- Pia, Pia – gridò alla biologa. - Sono spariti un piccione, delle formiche, un germano e l’acqua del fiume Cassarate non scorre più. –

Pia non fece in tempo a replicare che dal soffitto scese, leggera come la neve, una polverina rosa che profumava di lavanda fresca.

La ragazzina iniziò a starnutire.

- Vieni, ti devo parlare – disse la biologa. La prese per mano e la condusse in una stanza bianca con al centro una pianta. Su uno dei rami vi era un piccolo geco variopinto.

- Sei la prescelta!- esclamò Pia.

Chiara sbarrò gli occhi e replicò:

- La prescelta? -

Una vocina fine e acuta disse:

- Ci salverai tutti.-

Chiara scosse la testa sbalordita e allungò un dito verso il geco che esclamò:

- Lo sai che fare così è maleducazione?-

La ragazzina ritrasse il dito di scatto. Si diede un pizzicotto e sussurrò:

- Sto sognando?-

5.