UN CUORE AVVOLTO NEL BUIO
25.
Chiara, Arachi e il geco furono risucchiati da un vortice e ripassarono velocemente in ogni ambiente. Piante e animali ricomparvero.
Arrivarono infine in un bosco.
- Tutto è iniziato qui – disse Arachi e sospirò. – Grazie di avermi liberato.-
Chiara non seppe cosa rispondere e cambiò argomento.
- Da che parte si esce? –
In quel momento apparve una porta. Non si vedeva alcuna maniglia, solo un incavo al centro, della stessa dimensione del ciondolo.
La ragazza lo infilò e la porta si aprì, quindi varcò la soglia con il geco, seguita dallo zio. Giunsero nella stanza bianca dalla quale erano partiti. Pia li accolse con un sorriso raggiante.
- Ce l’hai fatta, brava! – esclamò, poi fissò l’uomo. – Arachi?-
L’uomo annuì.
- Chiara è stata molto brava e non si è lasciata spaventare neanche dalla Malvagità – disse il geco.
- Grazie – replicò la ragazza e si accorse che non sapeva che nome avesse. Lo fece salire su una mano. – Come ti chiami?-
Due voci, mescolate tra loro, risposero insieme:
- Sara Aras–
Poi ci fu un lampo. Il geco si sollevò in aria, quindi, davanti a Pia, Chiara e Arachi apparve Sara.